FATTURAZIONE A 28 GIORNI. INDAGINE MC.

Movimento Consumatori ha svolto un’indagine per verificare quanti tra gli operatori di telecomunicazione rispettino la disciplina contenuta nella delibera dell’Agcom 121/17, ai sensi della quale “per la telefonia fissa, la cadenza di rinnovo delle offerte e della fatturazione deve essere su base mensile o suoi multipli. Per la telefonia mobile la cadenza non può essere inferiore a quattro settimane. In caso di offerte convergenti con la telefonia fissa, prevale la cadenza relativa a quest’ultima”.Tra le centinaia di nominativi presenti nell’elenco pubblico tenuto dall’Agcom, sono stati selezionati/individuati solo gli operatori che erogano servizi in forma societaria e all’interno di questa lista ristretta, sono state controllate tutte le offerte attualmente in vigore o che lo saranno a breve.

I risultati dell’indagine hanno confermato che su 29 operatori ufficiali, solo cinque non si sono uniformati alle indicazioni dell’Autorità.

Si tratta dei cinque player più importanti, TIM, Wind-Tre, Fastweb, PosteMobile e Vodafone, proprio le imprese in relazione alle cui offerte l’Agcom ha emanato la delibera 121/17, e nei cui confronti di recente ha avviato un procedimento per l’irrogazione di sanzioni, vista la loro mancata ottemperanza alla richiesta di modificare il sistema di fatturazione.

In attesa di intervenire ad adiuvandum nel procedimento sorto avanti al Tar Lazio, a seguito del ricorso promosso dagli operatori “riottosi”, nei giorni scorsi MC ha inviato alcune diffide collettive dirette a fermare immediatamente la fatturazione a 28 giorni per i contratti relativi alla fornitura del servizio di telefonia fissa. L’associazione ha contestato i medesimi comportamenti lesivi degli interessi dei consumatori anche a Sky che proprio da domenica 1° ottobre modificherà la propria fatturazione, oggi mensile, prevedendo la periodicità di 28 giorni.

“Si tratta – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – di una pratica commerciale gravissima e sfacciata in aperta e dichiarata violazione delle norme vigenti che comporta un illegittimo e mascherato aumento dei costi dei servizi di oltre l’8% per milioni di consumatori. La circostanza che tutti i maggiori operatori destinatari delle nostre diffide abbiano simultaneamente deciso di modificare la periodicità della fatturazione e di non rispettare le prescrizioni dell’Agcom integra non solo gli estremi della pratica commerciale scorretta, ma è indice di un comportamento anticoncorrenziale a danno di milioni di consumatori sul quale potrebbe essere opportuna un’attenta indagine dell’Antitrust. Le compagnie di telecomunicazioni non possono cercare di far quadrare i loro bilanci con comportamenti così scorretti e privi di ogni trasparenza”.

Il Movimento Consumatori ha diffidato TIM, Wind-Tre, Fastweb, PosteMobile, Vodafone e Sky a ristabilire la fatturazione mensile e a restituire quanto indebitamente ricevuto con la fatturazione a 28 giorni. Se entro 15 giorni le compagnie telefoniche non cesseranno questo comportamento, Movimento Consumatori avvierà i giudizi cautelari per ottenerne in via d’urgenza dai tribunali l’immediata cessazione.